Edificata tra il 1371 e il 1374 da parte di Giacomo Arcucci, conte di Minervino e signore di Altamura, Gran Camerario della regina Giovanna I d'Angiò, raffigurati nella lunetta affrescata dal pittore fiorentino Niccolò di Tommaso sul portale di accesso alla chiesa. Come tutte le certose, si suddivide in due blocchi essenziali: "casa alta" (chiesa, refettorio, chiostri, sala del capitolo, appartamento del priore) e "casa bassa" (magazzini, cucine, depositi e locali per la lavorazione di prodotti agricoli).
CHIESA: Costituita da un'aula a navata unica e da tre volte a crociera raccordate da archi ogivali, fu affrescata tra il 1699 ed il 1710 da Diodato Vespiniani e Francesco Mottola. Nella controfacciata San Giacomo, a cui è dedicata la certosa, è raffigurato come "Matamoros" (uccisore dei Saraceni) durante la battaglia di Clavijo (844). Nel catino absidale è raffigurato S. Bruno, il fondatore dell'ordine dei certosini.
CHIOSTRO GRANDE: Caratterizzato da un ampio porticato realizzato nella metà del sec. XVI, intorno al chiostro si distribuiscono le dodici celle dei Padri e l'appartamento del Priore con annessa foresteria.
CHIOSTRO PICCOLO: Dominato dall'alto dalla torre dell'orologio di epoca barocca, fu realizzato nel sec. XV. Colonne e capitelli di reimpiego di età imperiale ed angioina costituiscono elementi distintivi dell'architettura del chiostro.
MUSEO DIEFENBACH: Alcuni ambienti della Certosa ospitano dal 1974 la collezione di dipinti del pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach (Hadamar 1851 - Capri 1913). Riformista, pacifista, libero pensatore, simbolista, adoratore del sole, personaggio sui generis per il suo modo di intendere ed affrontare la vita, per l'essere contro e fuori dalle regole. Diefenbach fu molto criticato per il suo stile di vita secondo natura: era, infatti, un seguace della dottrina teosofica, praticava il vegetarianismo e il nudismo. Capri, dove visse fino alla morte, si era rivelata per lui un'inesauribile fonte di ispirazione.
GIARDINO DEL PRIORE: Restituito al pubblico da pochi anni, conserva agrumi, fichi ed erbe aromatiche, tipiche della tradizione certosina.
PARCO: La macchia mediterranea domina incontrastata, fungendo da cornice al panorama che si gode sui Faraglioni e sulla baia di Marina Piccola.
Di recente la Certosa è stata oggetto di un intervento di restauro e di adeguamento impiantistico a cura della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Napoli e Provincia in attesa di ulteriore completamento. Nel 2006 con decreto ministeriale è stata assegnata alla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli. Di sostegno alla promozione della conoscenza del complesso monumentale è l'associazione onlus "Amici della Certosa" (Friends of the 'Certosa di Capri' - www.capricertosa.com).
La Certosa è sede di mostre temporanee, di convegni, concerti e rappresentazioni di eventi legati al vasto campo della cultura e dello spettacolo di alto prestigio internazionale.
(fonte dal Polo Museale di Napoli | Beni Culturali)