Situata a fianco della “Piazzetta” è la Chiesa di Santo Stefano (ex cattedrale), è la più grande chiesa dell’isola di Capri.
Fu eretta nel 1685 dove sorgeva l’omonimo convento benedettino del 580 d.C. di cui rimane solo il campanile sulla Piazzetta. Su progetto dell’architetto Francesco Antonio Picchiatti, l’opera fu reinterpretata ed eseguita dal mastro muratore amalfitano Marziale Aniello Desideri, al quale si deve l’armoniosa realizzazione delle cupole e delle volte estradossate delle cappelle laterali. Fu consacrata dal vescovo Michele Vandeneyndel il 17 maggio 1723, diventando cattedrale di Capri, nel 1818, con la soppressione della diocesi di Capri, perse la sua funzione di sede vescovile. La sua architettura e struttura rispetta pienamente la tradizione seicentesca.
All’interno si conservano ancora in buono stato diverse opere del XVII e XVIII secolo. Tra queste notevoli sono il portale all’interno dell’ingresso principale decorato con finti riquadri in marmo e l’altare al centro del presbiterio eseguito in marmi policromi, la Cappella del Crocifisso dove sono conservate le tombe degli Arcucci trasferite, dopo il 1810, dalla Certosa e la tomba della Serva di Dio Madre Serafina.
Alcune parti della pavimentazione sono in marmo policromo, proveniente da Villa Jovis, la villa a Capri dell’imperatore Tiberio Claudio Nerone da cui governò il suo impero per oltre undici anni. All’interno della Chiesa di Santo Stefano inoltre, nel corridoio alla sinistra del presbiterio è custodita la statua in argento ornata di zaffiri e granati di San Costanzo, protettore dell’isola di Capri.
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INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
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