CAPRI | La tranquillità cresce, si passeggia tra il verde ed alcune dimore di incredibile importanza storica, tra mure di cinta adorne di bougainville, autentiche spalliere tra cespugli ed alberi esotici. Ma l’obiettivo della passeggiata va più in là, va dove spiccano le note di Pablo Neruda, accanto alla terrazza di Tragara.
E’ qui che ha inizio la passeggiata del Pizzolungo, che costeggia le pendici a sud del Monte Tuoro.
Una simpatica controversia è da sempre in atto: c’è chi preferisce intraprendere il cammino da Tragara, chi invece opterebbe per il percorso inverso, perché, nei pressi dell’Arco Naturale, ben 775 gradini attendono il visitatore, e quindi…affrontarle in discesa o in…salita?
Nel nostro caso scegliamo la salita, ma prima di imboccare la stradina incontriamo un piccolo viottolo che, attraverso una pineta, porta agli stabilimenti balneari ai piedi dei Faraglioni.
La scogliera – che si riesce a scorgere anche dall’alto, è di una bellezza incomparabile, i bianchi materassini sugli scogli lasciano immaginare deliziose giornate di mare ed un tratto di pavimento romano in opus spicatum riporta alla mente la presenza romana.
Più in là, lo scoglio solitario del Monacone, nome che potrebbe derivare dal bove marino, o monaco, una foca di cui restano pochi esemplari nelle caverne marine del Mediterraneo.
Lungo la passeggiata non mancano dimore di struggente bellezza, per architettura e posizione. Ca’ Tuoro, Il Canile, la Casa Solitaria, disegnata e definita da Favai uno dei più illustri esemplari di stile caprese d’invenzione. Meno illustre ma anch’essa da annoverare tra le case tipicamente isolane, la Villa Monacone, costruita intorno al 1880 – già Casa Masgaba. L’attenzione del visitatore è attratta dalla fitta vegetazione della macchia mediterranea: lentisco, mirto, ginestre; più avanti un belvedere e la vista che spazia sullo scoglio del Monacone, sui Faraglioni e sulle coste lontane, dalla Punta Campanella alla costiera amalfitana.
Superato un ampio tornante si incontra la scala che conduce a Punta Massello, ben nota in quanto nel 1938 Curzio Malaparte vi fece costruire la rossa dimora “Casa come me”.
Dopo un rigoglioso boschetto di lecci, il sentiero si inoltra verso la famigerata rampa di scale che, una volte percorsa, porta alla Grotta di Matermania, che si apre a circa 180 metri sul livello del mare: una cavità formatasi per erosione delle acque, lunga circa trenta metri e larga venti.
Ancora pochi gradini, un viale immerso nel verde e si giunge all’Arco Naturale. Duecento metri sul livello del mare, è quanto rimane di una fonda e sotterranea cavità, divenuta così come la vediamo oggi a seguito di una serie di frane, sgretolamenti ed altri eventi naturali, uno splendido ponte naturale che lascia senza fiato.
Il ritorno al centro si snoda attraverso la zona alta di Capri, Via Matermania, Via Croce, e infine la Piazzetta, dove ad attendervi c’è il rituale brulicare di persone e….un aperitivo.
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